Il Libro dell'Inquietudine è un'opera frammentaria e profondamente introspettiva di Fernando Pessoa, attribuita al suo semi-eteronimo Bernardo Soares, un "aiuto contabile" nella Lisbona del primo Novecento. Non è un romanzo nel senso tradizionale, ma piuttosto una raccolta di pensieri, riflessioni, frammenti di diario e descrizioni di sensazioni, che esplorano temi come la solitudine, l'alienazione, il sogno, la noia, la bellezza effimera e l'indifferenza cosmica.
L'opera è caratterizzata da uno stile lirico e malinconico, intriso di pessimismo e di una profonda consapevolezza della vacuità dell'esistenza. Soares è un osservatore distaccato del mondo, incapace di trovare significato o consolazione nella vita quotidiana. La sua è una sensibilità esasperata che lo porta a percepire la sofferenza e l'assurdità in ogni cosa.
Tra gli argomenti importanti affrontati nel libro si possono individuare:
L'Impersonalità: Soares ricerca una sorta di liberazione nell'annullamento del proprio io, nella contemplazione del mondo senza coinvolgimento emotivo.
Il Sogno e la Realtà: La distinzione tra sogno e realtà si fa labile, e il sogno diventa spesso una via di fuga dalla banalità e dalla sofferenza del reale.
L'Alienazione: Soares si sente estraneo al mondo e agli altri, incapace di stabilire legami significativi.
La Noia e l'Indifferenza: La noia esistenziale e l'indifferenza verso il destino umano sono temi ricorrenti.
La Frammentazione dell'Io: Soares stesso è un personaggio frammentato, diviso tra diverse identità e incapace di trovare una coerenza interiore.
L'Autoconsapevolezza: Un'analisi profonda della propria coscienza e delle proprie debolezze.
Il Libro dell'Inquietudine è un'opera complessa e sfaccettata, che invita alla riflessione sulla condizione umana e sulla ricerca di significato in un mondo apparentemente privo di senso.